Marc Augè ha definito un “non luogo” come un posto creato dall’uomo che non conserva identità, dove nulla legato all’animo può resistere.
Al contrario, ciò che chiamiamo casa e quel luogo che conserva chi siamo, ci rappresenta, è quell’ambiente nel quale ci riconosciamo e nel quale ci sentiamo protetti dell’esterno.
Al suo interno costruiamo la nostra storia, ricordiamo le esperienze e celebriamo la vita.
Ogni stanza ha una sua specifica funzione: un ambiente per accogliere, un ambiente per curare, una stanza per meditare, una stanza per creare e spazi di transizione per passare attraverso, esattamente come nel corso della vita la casa è costruzione, è interazione di esperienze.
Negli anni appena trascorsi abbiamo sperimentato la casa come gabbia, nonostante questo, in qualche suo angolo, abbiamo costruito un rifugio e ci siamo raccolti e concentrati in esso.
Casa è anche dove ritroviamo il prossimo: la famiglia, la comunità sono l’insieme che crea il senso del luogo, senza quest’insieme non avrebbe senso l’esistenza del luogo fisico in se.
“Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi; e del luogo dove io vado, sapete anche la via” (Gv. 14:2-4)
In Cristo anche il “non-luogo” diventa luogo: avete presente i non luoghi per eccellenza, come gli aeroporti? Avete mai visto cosa succede quando ci mettono un pianoforte dentro (a parte attirare frotte di TikToker), anzi, Gesù è venuto non solo a visitare le nostre case, e a rendere “casa sua” i nostri cuori, ma anche a rendere i non-luoghi del mondo luoghi dove trovare amore e darne.
Per questa settimana condivideremo una casa, un pallido riflesso di quel luogo che ci viene preparato e che ci aspetta quando Gesù tornerà. Sarà una convivenza in cui ci mettiamo in gioco e mettiamo in gioco la nostra capacità di tollerare, adattarci, rendere questa casa un luogo di senso. Adattarci, perché questa casa momentanea diventi casa nostra.